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Posted in BLOG, Noi oggi

Le competenze trasversali come leva per un futuro professionale di successo

di Annadebora Morabito

Annadebora Morabito, formatrice, coach, consulente di carriera, di pari opportunità e studi di genere

Annadebora Morabito, formatrice, coach, consulente di carriera, di pari opportunità e studi di genere

Il termine competenza è entrato da diverso tempo nell’uso comune; è una consuetudine utilizzarlo abitualmente ma spesso lo si usa con accezioni differenti, attribuendogli significati talora divergenti.
Ma, cosa intendiamo di preciso quando parliamo di competenza? E, nel panorama delle competenze, cosa sono e che valore acquisiscono le cosiddette ‘competenze trasversali’?
Moltissima è la letteratura che si è strutturata nel tempo sul significato dei termini ‘competenza’ e ‘competenze trasversali'; di seguito farò riferimento a quella sviluppata dall’Isfol.
Per l’Isfol le competenze si configurano pertanto come:
1. l’insieme delle caratteristiche legate alla posizione organizzativa e di lavoro;
2. l’insieme delle caratteristiche personali e del contesto che si costruiscono ed evolvono attraverso l’esperienza e il confronto sociale;
3. l’insieme delle qualità e delle doti delle persone che può essere trasferito in contesti diversi.
E, nell’ambito delle competenze professionali una distinzione ormai condivisa è quella che le scinde in: competenze di base (saperi fondamentali/minimi), specifiche (che appartengono a tecniche legate ad una mansione) e trasversali (aspecifiche e trasferibili). In alcuni casi, le competenze trasversali possono rappresentare gli elementi chiave di una mansione e divenire pertanto specifiche.
E’ possibile dividere le competenze trasversali in macro categorie: le cognitive – come ragiono, le relazionali – come interagisco con gli altri, le realizzative – come traduco in azione ciò che ho pensato, le manageriali – come agisco il ruolo di leader.
Esistono inoltre delle competenze trasversali di supporto alle altre; tra queste: flessibilità, tolleranza allo stress, tensione al miglioramento continuo, innovazione.
Ma come si integrano queste competenze con le evoluzioni del mercato del lavoro? E quali sono quelle che stanno trovando e troveranno maggiore spendibilità nell’immediato futuro?
Certamente quelle che i futurologi ci garantiscono avranno maggiori ricadute saranno: resilienza (capacità di affrontare le criticità con proattività e uscendone irrobustititi e vincenti), coping (fronteggiamento), intelligenza emotiva (utilizzo consapevole delle proprie emozioni), flessibilità e predisposizione al cambiamento.
Competenze più o meno complesse che in maniera differente – e talvolta complementare -mettono in campo aspetti della nostra persona che vanno dal consolidare le nostre consapevolezze, al forgiarci, al renderci adattabili, a gestire in maniera centrata emotività e relazione sino all’individuare come affrontare al meglio esperienza e situazioni per padroneggiare il cambiamento.
Nell’ambito dei processi di smaterializzazione e transizione cui è soggetto il nostro reale, il valore dello sharing, della collaborazione e il saper far rete diverranno inoltre caratteristiche sempre più pregnanti.
Attraversiamo inoltre una fase del mercato del lavoro in cui sono ‘fluttuanti’ numerose risorse fuoriuscite dalle realtà organizzative o persone molto specializzate. E, la differenza nei processi di reclutamento del personale – ma anche della permanenza in azienda – è e sarà fornita proprio dall’acquisizione e dal potenziamento costante di competenze, soprattutto di tipo ‘trasversale’.
Va da sé che maturarle o sviluppare si configuri come leva fondante di un posizionamento lavorativo più soddisfacente e consapevole, di successo.
In un processo inoltre, teso alla crescita e allo sviluppo vorticoso e rapido, quale quello cui ci spinge l’evoluzione del nostro tempo, acquisire nuovi e più adeguati strumenti si attesta come la chiave di volta; e potenziarli oltre, assecondando l’emersione dei propri talenti, l’optimus.
Ma nello sviluppo delle competenze, oltre ad eventuali percorsi formativi ad hoc, intervengono credenze, predisposizione alla scelta e atteggiamento che si configurano pertanto come aspetti centrali.
«Mantenete un atteggiamento positivo nei confronti della vita. Cercate le vostre personali possibilità di successo in un mondo che ha davvero cominciato una fase nuova», ci dice il grande imprenditore italiano Cucinelli.
Usiamo la fase nuova e la transizione a nostro vantaggio: acquisiamo, potenziamo, crediamo, scegliamo e cresciamo!